Pianificazione di Protezione Civile
Ai sensi dell’articolo 2 del Decreto Legislativo n.1 del 2 gennaio 2018 (nuovo Codice della protezione civile) sono attività di protezione civile quelle volte alla previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi, alla gestione delle emergenze e al loro superamento. La prevenzione consiste nell’insieme delle attività di natura strutturale e non strutturale, svolte anche in forma integrata, dirette a evitare o a ridurre la possibilità che si verifichino danni conseguenti a eventi calamitosi anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle attività di previsione.
Tra le attività di prevenzione non strutturale ricade anche quella relativa alla pianificazione di protezione civile.
Gli step seguiti dal Dipartimento di Protezione Civile per aggiornare tutta l’attività di pianificazione alla luce del nuovo Codice di Protezione Civile vengono di seguito riassunti:
- con Delibera di Giunta n. 498/2019 la regione Calabria ha approvato la nuova geografia dei Contesti Territoriali, finalizzata alla prevenzione dei rischi e alla gestione delle emergenze. I Contesti Territoriali rappresentano il passaggio preliminare per la definizione degli Ambiti Ottimali previsti dal nuovo Codice di protezione civile (art. 3 del Decreto Legislativo n. 1/2018).
- con Delibera di Giunta Regionale n. 611 del 20 dicembre 2019 sono state approvate le Linee Guida per la redazione dei Piani di Protezione Civile Comunale.
- ad integrazione delle Linee Guida sovracitate sono state emanate nell’aprile 2020 le “Raccomandazioni generali e Indicazioni operative di protezione civile per fronteggiare eventi calamitosi che possano verificarsi contestualmente all’emergenza sanitaria” dovuta alla diffusione del Coronavirus Sars 2.
- Il 9 dicembre 2020 sono state inoltre trasmesse a tutti gli Enti interessati “Le schede tecniche per la redazione dei Piani di protezione civile”. Tali schede rappresentano una ulteriore integrazione alle Linee Guida dei Piani di Protezione civile” e nella realtà sono state concepite con l’idea di accompagnare passo passo il tecnico incaricato nella redazione del Piano di Protezione Civile.
- Con Delibera di Giunta regionale n.394 del 17 agosto 2021 è stato approvato un ulteriore atto ad integrazione delle Linee Guida dei Piani di Protezione civile: l’inserimento dei Piani per l’eliminazione della barriere architettoniche (PEBA) all’interno dei Piani di Protezione Civile.
Grazie proprio alle schede tecniche i piani di protezione civile redatti potranno essere facilmente inseriti all’interno della piattaforma informatica che il Dipartimento sta realizzando nell’ambito delle molteplici attività del Progetto “Protezione Civile Regione Calabria” di cui al Contratto esecutivo SPC CLOUD LOTTO 4 in adesione alla Convenzione Consip S.p.A.. Attraverso la piattaforma tutti gli enti e gli utenti accreditati avranno la possibilità di visionare e consultare i piani di protezione civile dei comuni della regione Calabria e inoltre tutti i documenti di analisi e studi che il Dipartimento metterà a disposizione (carta tecnica regionale, studi per la Condizione Limite per l’Emergenza e microzonazione sismica, carta della suscettività idraulica e di frana dell’intero territorio calabrese etc.).
Gli sforzi adesso del Dipartimento di Protezione Civile della regione Calabria vanno nella direzione di fare sì che i contesti territoriali divengano gli ambiti territoriali del Codice di Protezione civile. Va sottolineato difatti che attualmente la Calabria è la regione capofila in Italia in merito a questa attività.
Al momento i contesti sono delle importanti perimetrazioni geografiche ma per renderli reali ambiti territoriali che svolgano il ruolo attivo nella gestione delle emergenze e in cui il proprio nucleo, ossia il Comune di Riferimento sia potenzialmente in grado di coordinare le attività di Protezione Civile occorre proseguire gli studi analizzando i vari scenari di rischio (in particolare idrogeologico, idraulico, sismico) che interessano il contesto territoriale. I passi successivi sono volti all’Analisi (aggiornamento) e implementazione dei piani di emergenza, alla Valutazione operatività del sistema di risposta in caso di emergenza e alla Programmazione degli interventi di riduzione del rischio. Tale attività nella realtà è stata svolta nel Programma per il supporto al rafforzamento della governance in materia di riduzione del rischio ai fini di protezione civile”, finanziato all’interno del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020.
E’ stato prodotto, sempre nell’ambito dell’attività legata al Pon Governance sovracitato ed è stato trasmesso alla Giunta regionale, il “Progetto di Presidio territoriale ai vari livelli. Indirizzi organizzativi e applicazioni in Calabria”, essenziale al fine di definire i Presidi territoriali, necessari per garantire un’eccellente gestione delle emergenze di protezione civile, intesa quale migliore approccio alla prevenzione dei rischi e alla gestione delle emergenze. La presenza di un Presidio territoriale efficace, capace di leggere tempestivamente i segnali dell’imminenza di un evento, è un elemento essenziale per una valida politica di mitigazione del rischio e costituisce un punto cardine per qualsiasi intervento non strutturale. Durante il periodo ordinario, i Presidi Territoriali hanno il compito di monitorare lo stato dei punti critici già identificati e verificare l’eventuale esistenza di ulteriori criticità, durante le emergenze, invece, servono per controllare sul campo l’evoluzione del fenomeno e proporre misure di pronto intervento finalizzate al contrasto in tempo reale delle conseguenze sulle persone e sui beni dell’evento calamitoso in atto.
In qualità di presidianti e in funzione delle loro capacità e sulla base delle professionalità richieste verranno utilizzati previa adeguata formazione i tecnici dei vari Ordini Professionali (ingegneri, geologi, geometri etc.), i sorveglianti idraulici, i volontari delle associazioni di volontariato.
Partendo da questo importante documento si andranno a inserire i progetti elaborati di concerto con il Camilab al fine di caratterizzare al meglio i presidi territoriali e, più in generale, i contesti territoriali stessi con notevoli ritorni sia sull’attività di prevenzione e mitigazione dei rischi e quindi per la lvaguardia della pubblica e privata incolumità che sull’economia con importanti sbocchi occupazionali.